
Consulenza aziendale / Smart Working
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Più inclusione e più utili per le aziende che adottano piattaforme digitali
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Più lavoro e più tempo, questo è il desiderio delle 1500 donne intervistate da Lexis Ricerche per il sondaggio di Elle – Cosa voglio di più? Il 38 per cento delle intervistate mira alla realizzazione professionale purché sia adattabile alle proprie esigenze personali. Un nuovo senso di emancipazione più ampio e appagante, “mettendo il focus sulle priorità che non devono essere tutte sullo stesso piano, ma devono essere una scala modulabile in base ai cambiamenti naturali della vita” scrive Silvia Rigamonti, coach e board member di PWN Milan, sull’articolo di Elle dedicato ai risultati del sondaggio.
Conciliare lavoro e vita privata non è semplice, il lato buono è che siamo di fronte a donne sempre più consapevoli del proprio potenziale. Secondo il sondaggio solo il 4% delle donne intervistate rinuncerebbe alla vita di coppia per la carriera. Per poter raggiungere la tanto desiderata flessibilità è indispensabile includere buoni modelli di equity in termini salariali e di opportunità. In un nostro recente articolo “Tecnologia fa rima con flessibilità. E sempre più donne fanno impresa” abbiamo visto che tra il 2010 e il 2015 sono nate in Italia 35.000 nuove società a conduzione femminile e che queste imprese riportino un tasso di crescita tre volte superiore rispetto alle imprese maschili.
Ulteriore condizione per raggiungere un buon livello di inclusione di genere e un equilibrato work life balance risiede nell’adozione di strumenti “agili” che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di raggiungere gli obiettivi prestabili, monitorare le performance e mantenere un’elevata qualità della comunicazione sia da remoto sia in presenza. La tecnologia è senza dubbio un alleato favorevole, le piattaforme digitali stanno acquisendo un ruolo sempre più importante nell’economia digitale mondiale.
La Commissione europea ha definito le piattaforme online come un forte motore di innovazione e di interesse per l’intero ecosistema economico, a tal ragione ha delineato dei principi politici guida che possano accompagnare e, al contempo, salvaguardare le aziende e gli utenti promuovendo un ambiente virtuale inclusivo, trasparente e orientato all’innovazione.
Siamo di fronte a un fenomeno mondiale. Mckinsey ha recentemente intervistato 1600 executive manager sul valore strategico delle piattaforme digitali nelle organizzazioni.
Tra i risultati è emerso che l’adozione di piattaforme non è più predominio delle digital company ma che si stanno espandendo sempre più anche nelle società tradizionali. È stato inoltre riscontrato che le società che utilizzano le piattaforme abbiano registrato un incremento dei guadagni al di sopra della media di riferimento. Le aziende con piattaforme hanno avuto un incremento annuo degli utili (EBIT) dell’1,4 percento, rispetto ai guadagni.
Inoltre, le aziende che utilizzano le piattaforme in termini di cooperazione hanno registrato un incremento maggiore rispetto a chi utilizza piattaforme native.
Gli effetti dell’innovazione tecnologica ricadono inevitabilmente sulle persone. La flessibilità, tipica del lavoro su piattaforma, consente alle lavoratrici di organizzare il lavoro con la modularità desiderata e alle imprese di beneficiare di collaboratori soddisfatti, ingaggiati e quindi maggiormente produttivi.
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